“Cresce il modello book"e online per le spedizioni aeree”
Sono in molti a pensare che l’esperienza del Covid-19 abbia impresso un’accelerata all’innovazione tecnologica, facendo sì che processi che solitamente avrebbero richiesto anni per realizzarsi in questa fase storica straordinaria fossero adottati e completati in poche settimane. Tra le categorie che hanno vissuto in prima persona un’esperienza di questo tipo ci sono senza dubbio anche […]
Sono in molti a pensare che l’esperienza del Covid-19 abbia impresso un’accelerata all’innovazione tecnologica, facendo sì che processi che solitamente avrebbero richiesto anni per realizzarsi in questa fase storica straordinaria fossero adottati e completati in poche settimane.
Tra le categorie che hanno vissuto in prima persona un’esperienza di questo tipo ci sono senza dubbio anche gli spedizionieri aerei che – passati di punto in bianco a lavorare, come gran parte della popolazione, in modalità di smartworking – si sono però anche ritrovati ad affrontare un mercato in cui un calo drastico e improvviso della produzione si è accompagnato a una riduzione altrettanto drastica e improvvisa della capacità di trasporto.
Una “tempesta perfetta” – secondo Gian Carlo Floris, Air Operations Director di Webcargo – che ha messo in luce da un lato la volontà (e necessità) dei vettori di ottimizzare i propri spazi in maniera efficiente, dall’altra l’urgenza degli spedizionieri di avere delle risposte in tempo reale, ma anche di assicurarsi i (pochi) spazi e noli disponibili.
“Si è andato delineando un nuovo modello delle spedizioni aeree: si è passati da un approccio quote&book, a uno book"e (per poi, nel caso, cancellare la prenotazione se alla fine la quotazione non viene accettata)”.
Uno stravolgimento anche culturale del modus operandi degli operatori, che ha impresso una spinta fortissima alla digitalizzazione delle spedizioni aeree. Anche perché, soprattutto nelle fasi più acute dell’emergenza, ricorda il manager, i vettori risultavano sempre meno contattabili con le modalità tradizionali (ad esempio, al telefono) e i loro tariffari ‘statici’ si rivelavano sempre meno utili vista l’evoluzione rapidissima dei noli.
Nel concreto, stando alle statistiche della stessa WebCargo, la percentuale di capacità cargo aerea (in termini di FTK) disponibile sulle piattaforme di ebooking di terze parti è cresciuta durante tutto il primo semestre 2020, ma in particolare solo da maggio a giugno è aumentata dal 13,5 al 14%.
“Il trend di crescita si è delineato in modo ancora più netto da quando sono ripresi i voli, e questo indica che da qui a fine anno l’offerta online crescerà ancora, e di molto. Parliamo, insomma, del futuro prossimo ormai in termini di mesi, non più di anni” afferma il manager.
Secondo Floris, in questo nuovo scenario restano comunque delle criticità e dei nodi da sciogliere, “tra tutte la non chiarezza delle politiche di cancellazione da parte del vettore”.
Il modello però è ormai consolidato, e questa strada è ormai l’unica percorribile, in particolare dagli operatori medio-piccoli, per fronteggiare l’ingresso nel settore di grandi player globali come Flexport o la casa di spedizioni digitale britannica Beacon, che recentemente ha ottenuto un maxifinanziamento supportato, tra gli altri, da Amazon.
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